Promuovere la competizione durante l'esecuzione della prestazione innovativa
Gli appalti pre-commerciali sono contratti a tutti gli effetti, sottoposti all’applicazione dei principi fondamentali del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea in materia di appalti e devono essere impostati in modo tale da evitare, da un lato, di essere integralmente remunerati dalla stazione appaltante e, dall’altro, di rientrare in ipotesi di Aiuti di Stato.
Nel 2014, in sede di revisione del Regolamento degli Aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, ho inteso rafforzare il quadro regolamentare dell’istituto dell’appalto pubblico pre-commerciale, così come definito nella COM 799 (2007) ed, al tempo stesso, ovviare ad interpretazioni illegittime del diritto europeo degli appalti pubblici.
Da un punto di vista economico, il positivo impatto sulla competizione e sul contenimento della spesa pubblica scaturisce dalla separazione e non dalla congiunzione tra l’appalto di servizi di R&S (appalto pre-commerciale) ed il successivo appalto di fornitura, ne è la riprova il fatto che la Commissione Europea finanzia, dal 2009, esclusivamente le azioni di appalto pre-commerciale (PCP) e, separatamente, di appalto di fornitura (PPI) e non la combinazione dei due strumenti, ovvero il partenariato di innovazione.
In esito alla consultazione pubblica del 2014, le nuove disposizioni del Regolamento degli Aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione C(2014) 3282 assicurano che gli appalti pre-commerciali, progettati secondo la COM (2007) 799, sono aperti alla concorrenza e non configurano aiuti di Stato. Al contrario, non si esclude a priori la configurazione di Aiuti di Stato qualora l’appalto preveda una combinazione dei servizi di R&S con la fornitura di quantità commerciali dei prodotti o servizi finali, ossia in caso di applicazione del partenariato di innovazione, che introduce profili problematici, in termini di accesso e partecipazione da parte delle PMI e di selezione del miglior offerente.
L’efficacia e le ricadute socio-economiche degli appalti pre-commerciali sono ampiamente dimostrati in letteratura e avvalorati da un recente studio svolto per la Commissione Europea “Quantifying the economic impacts of Pre-commercial Public Procurement” che, in ottica comparata rispetto ad altre procedure di appalto (tra cui il partenariato per l’innovazione), ne evidenzia la capacità di predeterminare un condizioni di effettiva concorrenza sul mercato, di incentivare investimenti addizionali in innovazione, di abilitare una maggiore partecipazione delle micro, piccole e medie imprese ed una loro crescita ed affermazione sul mercato, oltre che di evitare meccanismi di blocco sul mercato.